Dopo l'articolo dedicato ad
Agorà, della Rai, continua con un'altra puntata la rubrica "
Acta Diurna" in cui si indaga con analisi della comunicazione, sui programmi di informazione, per scoprire, grazie all'utilizzo di una griglia analitica, quindi in modo scientifico e non partigiano, quali elementi e meccanismi inconsci di persuasione o di influenza della percezione del pubblico di telespettatori sono presenti nelle più note trasmissioni di approfondimento giornalistico.
Stavolta la lente di Polisemantica si posa sulla
puntata del 10/11/2018 di Otto e mezzo sabato, il programma di approfondimento quotidiano condotto da Lilli Gruber, con ospiti in studio ed il punto di Paolo Pagliaro.
Simboli, categorie eidetiche, cromatiche e codici prossemiciImportante è la sigla iniziale, con un
vortice (che invia idea di cambiamento, movimento) all'interno del quale appaiono video con varie scene, fra le quali:
- baci d'amore fra uomini vestiti da cerimonia, simbolo delle unioni civili omosessuali e dei diritti LGBT;
- aule universitarie, simbolo della cultura;
- giovane musulmana riconoscibile da fazzoletto in testa, simbolo di tolleranza religiosa;
- mano con pelle di colore nero che scrive, sineddoche di un individuo di colore e simbolo dell'integrazione dei migranti;
- tempio greco, simbolo di cultura che ha antiche radici e simbolo di patrimonio artistico;
- ragazze in libreria, simbolo di cultura giovanile;
- palcoscenico, simbolo di cultura musicale;
- astronauta, simbolo di modernità e di amore per l'avventura e la scoperta, di superamento dei confini;
- tubatura, simbolo delle capacità ingegneristiche umane;
- red carpet, simbolo del cinema;
- persone in bicicletta, simbolo di ecosostenibilità;
- concerto rock, simbolo di intrattenimento;
- bandiere arcobaleno e statua di antico condottiero romano, simbolo del nuovo che avanza e che plasma e modifiche le antiche tradizioni, il modo millenario di intendere la realtà. Si tratta, in questo ultimo caso di un'antitesi che cerca la sintesi in un ossimoro, che potrebbe essere espresso con" tradizione contemporanea".
Tale sigla è un manifesto di quanto la trasmissione intende veicolare, un elenco per
accumulazione dei suoi valori fondanti, dei suoi progetti per la società e della sua visione politica, presente e futura.
Il concetto di "cultura" torna più volte, non solo nella sigla, ma anche nella trasmissione. Per esempio all'inizio della puntata, quando alle spalle della Gruber appare l'immagine dei libri, in megaschermo, che sono quelli dell'ospite.
La Politologa ha infatti alle sue spalle una catasta impilata di libri e lo schermo del suo computer è acceso e mostra la home page della università di Bologna (Alma Mater), per
simboleggiare sia il fatto che l'ospite è docente in tale università, aumentando il suo prestigio e l'autorevolezza delle sue prossime considerazioni, sia, ancora una volta, simboleggiando la cultura che, si vuole fare intendere ai telespettatori, è il "pane quotidiano" in questo programma giornalistico di approfondimento.
La puntata si svolge in uno studio perfettamente
circolare (pedana, scrivania), che secondo le
categorie eidetiche invia un messaggio inconscio di élite, di privilegio, di chiusura, di circolo della cultura, del pensiero e delle arti a cui non tutti sono invitati e al quale al massimo si può avere il privilegio di assistere, oltre che di parità tra coloro che vi siedono.
Il
colore predominante in studio è il giallo ocra, che è colore che manda inconsci messaggi che evocano l'idea di cambiamento ed è anche colore di brand de la7. Nelle altre puntate quotidiane è usato il blu, colore della autorevolezza (e dell'Unione Europea)
- DINAMICHE PRESENTI IN STUDIO
Soggetti, aiutanti, opponentiOltre alla conduttrice Lilli Gruber, sono presenti in studio o in collegamento, tre altri ospiti, la prof. Sofia Ventura, Politologa; Tommaso Cerno, senatore del Partito Democratico e giornalista; Filippo Ceccarelli, giornalista e saggista.
Il soggetto è Lilli Gruber, il cui
scopo dichiarato è quello di cercare la verità nascosta nella foto in cui appare Salvini a torso nudo con la Isoardi in accappatoio, che genera la trasmissione e il conseguente dibattito.
I tre ospiti svolgono però tutti il ruolo
dell'aiutante. Manca un
opponente, quindi non c'è contraddittorio e nemmeno coinvolgimento effettivo, né da parte degli ospiti, né da parte del pubblico (lo si evince dai commenti su You Tube).
Si cerca di generarlo artificialmente attraverso disquisizioni particolaristiche e accademiche che vedono non perfettamente d'accordo i tre invitati che comunque, fondamentalmente, essendo tutti "aiutanti" della Gruber senza alcun "opponente", sono concordemente critici riguardo la comunicazione politica odierna e fra le righe esprimono commenti che certo non li fanno apparire come filogovernativi.
Quindi la trasmissione non è un dibattito, che prevede posizioni non allineate, ma semplicemente un copione in cui ciascuno recita a soggetto la sua parte, ma, come nel Teatro dell'Arte, conoscendo le "maschere" si prevedono i contenuti che saranno espressi o perlomeno lo spirito di essi.
Questa mancanza del
ruolo dell'opponente rende in effetti la trasmissione un po'"spenta" e prevedibile, non particolarmente accattivante se non per i teorici e gli esperti di comunicazione visiva interessati (eventualmente) a sviscerare i
significati reconditi di una foto che non parrebbe altro che
gossip.
Tono e volume di voce, velocità di dizione, sovrapposizioni, codici mimetici, gestuali e prossemici.Vi è spesso una tripartizione dello schermo, in cui chi parla al centro e gli altri due ospiti sono ripresi per mostrare
codici mimetici, che indicano al telespettatore la loro condivisione o meno delle parole di chi espone la sua tesi in quel particolare momento. In questa trasmissione, infatti, l'attenzione ai
codici mimeticiè alta.
Vi è grande uso di
codici mimetici fra ospiti per esprimere disappunto o contrarietà o non condivisione dei pensieri espressi da altri, ma in questa puntata, ben poche sovrapposizioni di voce e interruzioni..
La conduttrice infatti molto raramente interrompe l'ospite (anche perché non ne ha bisogno, essendo priva di "opponenti") e lo fa solo quando gli ospiti si interrompono tra loro. Solo al minuto 3,17 la Gruber
parla sopra e interrompe la Prof. per mostrare la foto in analisi. Riaccade, sempre con la Ventura in collegamento, quando la prof paragona la vicenda di Salvini con altra simile accaduta ai Kennedy.
Interessante notare che quando la Ventura dice che la scelta di rendere pubblica questa foto da parte della Isoardi è stata adolescenziale e poco rispettosa, mostrando a tutto il mondo il ministro nudo nel suo letto, nella versione online su Youtube, al min. 4,07 è evidente che siano stati tagliati degli spezzoni che interrompono il suo pensiero e le sue esternazioni per intero, che quindi non ci è dato conoscere.
Da notare i
codici gestuali della conduttrice che forma con il corpo
linee diagonali ascendenti, che danno inconscia idea di dinamismo, di crescita.
Il fatto che è seduta in punta di sedia, invia un'idea di movimento, di tensione e, usando i
codici dell'abbigliamento, con tacchi altissimi, riesce a generare l'idea di femminilità aggressiva, su cui ha costruito il suo personaggio televisivo, ma anche, secondo le
categorie eidetiche, di forza, di leadership.
La Gruber, grande e navigata professionista, conosce e usa un gran numero di
codici paralinguistici per influenzare la percezione del pubblico e orientarne il pensiero o almeno il "
sentiment".
Non da meno sono i
codici mimetici"indossati" dalla conduttrice come una maschera di eterno scetticismo, misto a curiosità, impertinenza, dominio dello spazio e della conversazione, pur senza (quasi) mai spingere su volume di voce o su tecniche della sovrapposizione.
Il curatore e voce narrante del servizio video che fa "il punto" della situazione, ha un tono di voce che per
similitudine si avvicina ai
codici mimetici della Gruber: esprime sarcasmo, cinismo, disillusione conditi da una lucida osservazione della realtà che però, giornalisticamente parlando, pecca per essere non neutrale.
Presenza o meno di contaminazione, quindi di infotainmentIniziamo a dire che la puntata si intitola "Salvini - Isoardi, politica o amore", con una analisi delle motivazioni e conseguenze di una foto di Salvini con la Isoardi, prima del loro addio. L'argomento è quindi, di per sé, molto poco di cultura, di politica, di approfondimento, quanto piuttosto di
gossip, quindi spettacolare.
Durante la puntata si parla in modo negativo e quasi sprezzante del problema di contaminazione di generi nella politica dove si mischiano pubblico e privato, politica e spettacolo, informazione e intrattenimento e ciò è
paradossale se detto in una trasmissione di
infoteinment come è in effetti Otto e mezzo, dove soprattutto in questa puntata, si mescolano i vari generi.
Nonostante ciò, la conduttrice ci tiene a precisare che questo è un "programma serio", quando si espone con una
excusatio non petita (e quindi
accusatio manifesta potrebbe sussurrare qualcuno) al minuto 36,07 e parla di Otto e mezzo come di una trasmissione seria e non di gossip.
Poi, al minuto 31,05 , assistiamo a una sua autoassoluzione per cui, per scoprire la verità "ci tocca frugare nella vita provata dei politici".
Metafore, similitudini, allegorie per rendere più efficace la veicolazione del proprio messaggio.Viene fatto spesso uso di
figure retoriche per rendere più accattivante la trattazione dell'argomento e per veicolare meglio i messaggi che si vuol far introiettare al pubblico.
Per esempio vi è la
prosopopea "sua maestà il gossip", citata dalla Gruber;
Abbiamo
l'ossimoro"privato sofisticato" in 27,11, detto dalla politologa e ripreso da Gruber che lo accosta per
similitudine al concetto di manipolazione.
La foto viene mostrata con il commento della Gruber "il riposo del guerriero", una
metafora che vorrebbe irridere ma che inconsapevolmente rivela la natura
archetipica del ministro Salvini, così come percepita dagli elettori.
"La ruota gira in fretta"è la
metafora tratta dal servizio sul libro Ceccarelli, figura ripresa in studio da Gruber al minuto 33,26, in cui si ipotizza una consumazione veloce e quindi una
implicita prossima (e, visti i preamboli, sospettiamo, auspicata dalla conduttrice e dai suoi ospiti) caduta del governo.
I "triumviri"è
l'antonomasia per definire Salvini, Di Maio e Renzi (anche se effettivamente Renzi, non avendo vinto le elezioni, ha al momento ben poco potere nel governo del Paese, ma pare che questo sia un particolare irrilevante per la Gruber e per Ceccarelli).
Dal punto di vista stilistico assistiamo a una continua
variatio nelle inquadrature sul monitor occupato da uno, due o tre ospiti.
Tutti gli ospiti criticano non tanto i politici al governo, ma tutti gli esponenti del potere della Terza Repubblica, notando come ci sia stato un
climax discendente nella manifestazione pubblica dei detentori del potere che ora mischiano vita pubblica e vita privata, in uno spettacolo continuo, mentre gli uomini della Prima Repubblica "non avevano corpo" con una
metafora che esprime che essi apparivano solo come funzioni, come ruoli, come uomini pubblici, portatori di un'idea e non di un vissuto privato, senza un'identità privata da mostrare, con le sue intimità.
Al minuto 28,17 Ceccarelli fa una
allusione alla presenza di
spin doctor nella comunicazione di Salvini, per spiegarne l'efficacia. Poi, usando un
climax unito a una
allitterazione, spiega che nella politica della Prima Repubblica avevamo i "
retroscena" della vita dei politici, per passare nella Seconda Repubblica alla "
messa in scena" e culminare nella "
scena oscena" della Terza Repubblica, in cui privato e pubblico, politica e spettacolo si mescolano.
Ceccarelli è definito dal senatore PD (con una
analogia con Petronio, l'
arbiter elegantiarum di imperiale memoria), "maestro di costume italiano", per sottolinearne la sua competenza a esprimere pareri.
In tutta la puntata non si raccontano fatti, ma si esprimono opinioni personali, più o meno supportate dalla scienza della comunicazione, che però vengono sempre fatte passare per analisi scientifiche e non di parte.
Si tratta di una forma di, se non manipolazione, almeno di persuasione e orientamento percettivo, molto raffinata.
- USO DI MESSAGGI SUBLIMINALI
Inferenze, impliciti, presupposizioniNella presentazione del libro di Filippo Ceccarelli intitolato
INVANO, il potere in Italia da De Gasperi a questi qua, si fa già intendere chiaramente che Ceccarelli è estremamente critico con gli ultimi moderni governanti (li definisce
questi qua, espressione gergale che
connota poco rispetto), associando Renzi, Di Maio e Salvini, accomunati dall'uso dei social.
Interessante al min. 27,41 il commento della Gruber, relativo al fatto che "
per noi giornalisti che ricerchiamo la verità" e che
abbiamo innumerevoli informazioni e strumenti, poi è molto difficile combattere le manipolazioni e scovare la verità... In questa ulteriore
excusatio non petita, si nasconde
un'implicazione di appartenenza al novero dei giornalisti "duri e puri", incorruttibili, orripilati dalle
fake news e a servizio della Verità e del Pubblico.
Si intende quindi inviare al pubblico a casa il messaggio che nella redazione di Otto e Mezzo tutti lavorano a servizio esclusivo della libertà di opinione, slegati da qualunque pastoia o vincolo politico, obbedienti solo e unicamente alla propria coscienza e alla deontologia professionale.
- USO DI MAXISCHERMI METATESTUALI
Interventi ospiti da esterni, sovradimensionati e quindi iperbolici. Si sottolinea la bontà o l'inanità delle opinioni degli ospiti inquadrando i maxischermi per catturare spesso le loro espressioni facciali o i gesti.Due megaschermi "incombono" sulle figure della conduttrice e degli ospiti, ingigantendo, in positivo o, se serve, in negativo, la percezione delle opinioni espresse dagli ospiti collegati in studio da remoto.
Sono innegabili la professionalità di lungo corso della conduttrice e degli autori della trasmissione. Conoscono e usano con grande capacità e in modo raffinato molti trucchi comunicativi per ottenere il risultato che perseguono.
Il problema risiede nel fatto che, pur essendo una trasmissione di approfondimento, la puntata è troppo contaminata da altri generi, diventando a tutti gli effetti
infotainment e nel fatto che in studio, per dirla con una
metafora, la conduttrice "se la canta e se la suona" senza alcun contraddittorio e senza inserire il ruolo
dell'opponente, per rendere le puntate più coinvolgenti e dinamiche.
Quindi, più che di approfondimento di fatti, l'analisi evidenzia che che Otto e Mezzo sia un punto di ritrovo di opinionisti, un talk show giornalistico in cui ci si trovi tutti più o meno d'accordo su un dato argomento, con lo
scopo di fare una trasmissione e il
sovrascopo di indirizzare la pubblica opinione.