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CEPU C'È: L'ALLITTERAZIONE CHE NON C'È PIÙ

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Vi ricordate di CEPU? Nel 2015 la scuola, divenuta nel tempo simbolo di una preparazione alquanto approssimativa, ha accumulato debiti superiori a 50 milioni di euro e il 17 febbraio 2016 la sezione fallimentare del Tribunale di Roma ne ha dichiarato il fallimento.

Nel tempo le parodie di attori e comici si sono sprecate. Celebri quelle del trio Aldo Giovanni e Giacomo dove il povero Aldo, alla immancabile richiesta di Giovanni: "ma dove hai studiato?" rispondeva (vergognandosi): "al CEPU".

Aldo e Giovanni nella spassoso sketch dei "chirurghi"
Innumerevoli anche le parodie dei calciatori, chiamati, ironia della sorte, come brand ambassador della scuola.

La simpatica comparazione tra lo studente e il calciatore
In questo caso la comunicazione non aiutò di certo. Tra i vari "svarioni" comunicativi, galeotta fu anche l'allitterazione. 

Vi ricordate sicuramente lo spot della CEPU, quello dove il laureando diventa laureato (con tanto di virideggiante corona) al ritmo di una voce fuoricampo che fa la telecronaca dell'avvenimento, stile Sandro Ciotti. 



Il claim finale "Cepu c'è" nasce proprio utilizzando la figura retorica dell'allitterazione.

Al di là della scarsa efficacia dello slogan si nota anche la smaccata copiatura direttamente dalla pubblicità della birra CERES il cui claim recita "Ceres c'è".

Il claim con allitterazione della birra CERES
E, tanto per non far torto a nessuno, perché dimenticare il claim di Limoncè "Limoncè, chi c'è, c'è", ripreso poi in diverse varianti come: "Se c'è il Limone è Limoncè", "Limoncè, il regalo per chi c'è".

L'allitterazione di Limoncè
Vero è che nel logo di ognuna di queste aziende è presente il fonema CE (CEres, CEpu e limonCÈ) ma ciò non autorizza a copiarsi così smaccatamente, anche perché altrimenti potremmo anche aspettarci un improbabile "MerCEdes c'è".

Pare che i nostri creativi facciano proprio di tutto per dimostrare che il termine da cui prendono il nome non debba necessariamente fare coppia con "originale", che, come ci ricorda il De Mauro significa "che non imita o ripete modelli precedenti, nuovo e personale".

Insomma, sinonimo di creativo che significa che ha "capacità di creare, d’inventare" cioè "ideare qualcosa di innovativo".

Qualcuno dovrebbe regalare un dizionario ad alcuni dei nostri pubblicitari, per aiutarli a ritrovare la propria (originale) identità.

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