Il culto cristiano celebra il mistero della discesa agli inferi del Signore Gesù dopo la Sua morte, avvenuta il giorno precedente alle tre del pomeriggio.
Gesù discese dopo la sua morte agli inferi con la sua divinità e con la sua anima umana, ma non con il suo corpo, che incorrotto per azione dello Spirito Santo, riposava nella tomba.
Gesù ha conosciuto la morte come tutti gli uomini e li ha raggiunti con la sua anima nella dimora dei morti. Ma Lui vi è disceso come Dio e ha liberato gli spiriti buoni che vi si trovavano prigionieri aprendo loro il Paradiso.
Infatti tutti quelli che vi si trovavano erano privati della visione di Dio in quanto, nell'attesa del Redentore, questa era la sorte di tutti i morti, cattivi o giusti.
Ottiene con tale discesa la sua vittoria sulla morte e sul diavolo.
Si legge nel Catechismo cattolico che Gesù, «l'Autore della vita», ha ridotto «all'impotenza, mediante la morte, colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo», liberando «così tutti quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita».
Compiuta tale missione, la divinità e l'anima di Gesù si ricongiungono al Corpo nel sepolcro: e ciò costituisce il mistero della resurrezione, centro della fede di tutti i Cristiani.
Come simbolo del lutto per la morte di Gesù oggi non si celebra alcuna messa e l'Eucarestia non è conservata nel Tabernacolo, che è spalancato, per simboleggiare che Gesù oggi non è nel mondo.
Sempre in segno di lutto le luci e le candele sono spente, gli altari sono spogli, senza fiori e paramenti, le campane mute.
In molte chiese rimane esposta la Croce, simbolo di Salvezza dalla morte eterna per tutti coloro che credono.