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GIORGIO GABER: L'UOMO CAPISCE TUTTO, TRANNE LE COSE PERFETTAMENTE SEMPLICI

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Con un bel paradosso il grande Giogio Gaber, inizia uno dei suoi pezzi più belli, il monologo di Giotto di Bondone, del 1974: "L’uomo capisce tutto, tranne le cose perfettamente semplici".

Prende in giro "l'intellighenzia" di allora e di sempre e in particolare la semiotica e la sua mania di analizzare ogni cosa, attraverso Umberto Eco, uomo simbolo della disciplina, che afferma, come tanti altri, che: "Il cielo è d’oro, è sempre stato d’oro, che sciocchezza, è d’oro, il cielo!".

Giorgio Gaber, cantautore, commediografo, regista teatrale e attore teatrale e cinematografico 
Giotto è quindi deriso e osteggiato da tutti sino a quando Umberto Eco "che è cieco ma intelligente" capisce "che non c’è niente da capire" per concludere, osservando la volta celeste "vuoi vedere che è azzurro davvero?"

"Bastava guardare!... Ho capito!... Ho capito che non c’è niente da capire! Capire che non c’è niente da capire!... Ma non è ancora capire."

Di seguito il monologo completo. Buon ascolto!





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