Francesco che dona il mantello a un povero è una delle ventotto scene del ciclo di affreschi delle Storie di san Francesco della Basilica superiore di Assisi, realizzato da Giotto tra il 1296 e il 1299
I codici dell'abbigliamento indicano che il povero che riceve l'elemosina da Francesco non è un mendicante, ma un nobile caduto in disgrazia.
I codici dell'architettura, rappresentati dalle mura e dal monastero nel quale aveva soggiornato San Benedetto, ambientano la vicenda ad Assisi.
Il cavallo bianco di Francesco (ora annerito dal tempo) è simbolodi purezza, nobiltà e bellezza.
L'aureola, sul capo di Francesco, non ancora consapevole della sua missione (non indossa ancora il saio) è simbolo di santità.
Le due linee ascendenti che si dipartono dal capo del Santo, lo collegano idealmente e metaforicamentea due simboli, la città, della vita laica, il monastero, di quella monastica.
In pratica, sembra che Francesco sia a un bivio allegoricodella sua vita, dovendo scegliere tra il mondo profano e la sacra missione che fra poco intraprenderà.
Il colore del mantello, giallo, richiama percettivamente l'idea del cambiamento.
Il gesto di carità, simboleggiato dal mantello, al nobile povero che sta nella sezione dell'affresco dedicata al sacro, fa intuire quale sarà la sua scelta tra questi due concezioni di vita in antitesi.
La ricca esistenza offertagli dal padre Pietro di Bernardone, sarà rifiutata per Madonna Povertà.