L'opera fu dipinta per celebrare la visita del vescovo di Lavaur accreditato presso la Santa Sede e poi ambasciatore a Venezia, Georges de Selve, ritratto sulla destra, all'amico Jean de Dinteville, ritratto sulla sinistra, ambasciatore francese a Londra.
Il dipinto è ricco di rimandi simbolici.

Innanzitutto vediamo la scia informe per terra che altro non è che un teschio, memento mori e simbolo della fugacità delle cose terrene, anche nel loro pieno fulgore e prestigio.
Il teschio, per effetto della deformazione ottica, appare correttamente solo se si è posizionati sul lato destro del dipinto, a qualche metro di distanza. Questo effetto ottico è noto come anamorfosi.
I due giovani ritratti (hanno 29 e 25 anni) sono nel momento più fulgido della loro vita: ricchi, giovani, potenti e famosi, onorati in tutto il mondo civile allora conosciuto.
Le loro vesti sontuose sono simbolo di prestigio e ricchezza e indicedelle loro condizioni sociali ed economiche.
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Dietro di loro appaiono le iconedi numerosi oggetti quali un globo celeste, quadranti, bussole, astrolabi, meridiane e altri strumenti per la misura del tempo e delle distanze terrestri e celesti, un libro di aritmetica, un compasso da architetto, una squadra, un libro di inni musicali, un grosso liuto, un astuccio con dei flauti.
Tutti gli oggetti sono simboli delle arti liberali e alludonoche esse siano praticate dai due uomini.
Il liuto però ha una corda rotta, simbolo di disarmonia, con allusione alle guerre di religione di quegli anni.
Nel libro d'aritmetica si legge chiara la parola "dividirt", allusione alla divisione matematica, ma anche alla divisione civile legata ai conflitti.
Il globo ha l'Europa al centro e vi è segnato Polisy, in Francia, dove il Dinteville aveva il suo castello, indice del luogo ove il quadro è stato dipinto.
Nel dipinto appare un Crocifisso che sta a simboleggiare che nonostante le invenzioni scientifiche, i vestiti sfarzosi, il lusso, la cultura, il benessere e il potere rappresentati in questo dipinto, alla fine tutti sono destinati alla morte e al giudizio e la Croce appare come unica meta attraverso cui si può trovare la salvezza per l'anima.
Il dipinto diviene quindi, nel suo complesso, allegoriadella caducità delle cose umane.