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SPIDER OF THE EVENING, LA GUERRA NELL'INCUBO DI SALVADOR DALÍ

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L'opera Spider of the Evening fu dipinta da Salvador Dalí nel 1940, durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il clima che si respirava in quei giorni è rielaborato dall'autore e si eleva in forma artistica nel suo dipinto, una vera e propria contemplazione dell'orrore provocato dalla guerra.

Sullo sfondo due figure umane, maschile e femminile, novello Adamo ed Eva, sineddoche di una umanità allo sbando e derelitta.

Adamo ed Eva sullo sfondo, sineddoche dell'umanità allo sbando
In primo piano i simboli degli aggressori e degli aggrediti. L'icona del cannone, simbolo della guerra, vomita fuori da sé un composto informe, l'ideologia che avvolge e travolge il simbolo della vittoria, la Nike di Samotracia, deturpata e mutilata dall'orrore della violenza.

Mentre l'icona di Cupido alato, dio dell'amore, piange e si dispera, livido, giace afflosciata dinanzi a lui l'immagine della prosopopea dell'Arte, rappresentata dall'icona informe, si direbbe sciolta, di una giovane donna che impugna il violoncello, icona a sua volta dello strumento musicale e simbolo della Musica.

La prosopopea dell'Arte
Sul petto della donna l'icona di due bocce di inchiostro simboleggiano la Letteratura, altra natura dell'Arte, e sul suo viso, unica parte del dipinto ancora illuminata, appare un ragno di sera, simbolo apotropaico di speranza, secondo la superstizione, che è però accerchiato da formiche, simbolo di preoccupazioni e impedimenti.

L'intero dipinto è allegoria dell'atmosfera e delle conseguenze insensate provocate dalla guerra.

Un racconto onirico, la trasposizione su tela di un incubo che si attuava allora ma che grava sempre sul capo di una umanità dimentica e priva della buona volontà di far sempre e comunque prevalere la Pace.

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